Si sente spesso elencare la clamidia tra le possibili conseguenze dei rapporti sessuali a rischio, ma spesso se ne conosce poco più che il nome. Ma cos’è esattamente la clamidia e come si prende? Se vuoi scoprire come evitare le occasioni di contagio o come curare questo disturbo, continua a leggere questo articolo.
Cos’è esattamente la clamidia
La chlamydia è un genere di batteri molto vasto. A questa famiglia sono dovute diverse patologie tra loro ben diverse, come ad esempio la clamidia polmonare (Chlamydophila pneumoniae), una forma di polmonite atipica, ma ha anche il significato di un disturbo che colpisce il gatto e richiede l’antibiotico per la guarigione. In genere, però, si parla di clamidia quando ci si riferisce alla malattia sessualmente trasmissibile provocata dal batterio Chlamydia trachomatis.
Come si trasmette questo batterio? La trasmissione può avvenire tramite pratiche sessuali differenti, quindi non soltanto con rapporti vaginali, ma anche con il sesso orale e anale – su questo sito. Sia l’uomo che la donna rischiano di contrarre la clamidia ad ogni incontro sessuale non protetto, e può inoltre essere trasmessa in gravidanza dalla madre al figlio worddocx.
Fattori di rischio e prevenzione del disturbo
Sembra che la clamidia si trasmetta più facilmente se sono co-presenti altre malattie sessualmente trasmesse, e in particolare la gonorrea. Infatti, la simultanea presenza di entrambe aumenta il rischio di complicazioni.
Nessuno è esente dalla possibilità di contrarre questo disturbo, ma risultano particolarmente a rischio coloro che cambiano partner sessuale di frequente e non utilizzano (o utilizzano in maniera discontinua) il profilattico. Infatti, l’unica maniera di proteggersi dal disturbo è utilizzare il profilattico, anche se questo non previene la possibilità di ammalarsi a causa di pratiche sessuali di diverso tipo. Infatti, si è esposti al rischio anche solo entrando in contatto con sperma o liquidi vaginali infetti.
È consigliabile, in particolare per quanto riguarda le donne, sottoporsi comunque ad un controllo ginecologico annuale quando sessualmente attive. In questo modo, il ginecologo potrà verificare che non ci sia un’infezione già in atto.
Come si presenta la clamidia nell’uomo e nella donna
Il periodo di incubazione della patologia è molto lungo: da una a tre settimane. Nell’arco di questo periodo è purtroppo possibile infettare, senza accorgersene, altri eventuali partner sessuali. La clamidia dopodiché si manifesta con sintomi diversi nell’uomo e nella donna, che spesso risultano lievi e possono essere confusi con altre patologie. Ciò è particolarmente pericoloso, perché se non curato il disturbo può portare persino all’infertilità.
Le donne sperimentano solitamente sintomi simili a quelli della cistite, causando bruciore e frequente necessità di urinare. È inoltre tipica l’abbondante perdita di liquido vaginale. Se non viene curata prontamente, la clamidia può comportare anche perdite di sangue, dolore alla zona lombare e al basso ventre e nausea, fino ad arrivare alla malattia infiammatoria pelvica, un’infiammazione cronica che provoca dolori addominali e, alla lunga, l’occlusione delle tube di Falloppio.
Per quanto riguarda le manifestazioni nel sesso maschile, la clamidia comporta perdite uretrali, accompagnate da irritazione, prurito e arrossamento. Anche nell’uomo può essere presente il bruciore durante la minzione. Infine, le complicanze possono includere epididimite, cioè l’infiammazione del dotto che congiunge nel testicolo il dotto efferente al dotto deferente, e prostatite.
Sintomi di altri tipi di clamidia e procedura di diagnosi
La clamidia può colpire varie aree, a seconda di come si prende. Ad esempio, anche la bocca non è al sicuro: in questo caso la sintomatologia è rappresentata da mal di gola e difficoltà di deglutizione. Inoltre, persino gli occhi possono venir coinvolti, in caso di contatto con liquidi contaminati, provocando rossori e congiuntivite.
Considerate le varie manifestazioni del problema, è bene non affidarsi a pagine wiki -ossia quei siti in cui le informazioni vengono riportate da qualunque utente decida di contribuire- per stabilire se si presenti ogni singolo sintomo. Infatti, non tutti gli individui mostrano tutta la sintomatologia indicata e sono molti i possibili disturbi con cui la clamidia può essere confusa. L’unico modo per accertare la presenza del batterio è effettuare test specifici.
La diagnosi può avvenire con mezzi diversi. Il medico può, ad esempio, prescrivere degli esami colturali, ossia fare in modo che in laboratorio il batterio presente nelle secrezioni si replichi. Altri esami, invece, richiedono campioni di urina o tamponi della zona di cui si sospetta l’infezione. Alcuni di questi test possono anche essere acquistati in farmacia. Infine, il dottore potrebbe prescrivere esami del sangue per verificare che sia presente una risposta immunitaria al batterio.
Quale cura è indicata per la clamidia
Non esiste una cura naturale o non farmacologica contro questo disturbo. La terapia deve venir prescritta dal medico e valutata caso per caso, ma generalmente è preceduta da un’analisi microbiologica che mostra quali farmaci siano più efficaci contro il batterio. Sono solitamente consigliati alcuni antibiotici, e specialmente una singola dose di azitromicina (Zitromax) o un trattamento con Augmentin (il cui principio attivo è l’amoxicillina).
La cura contro la clamidia deve essere intrapresa da tutti i partner sessuali del malato negli ultimi due mesi, anche qualora non presentino sintomi, e fintanto che non si ha la definitiva guarigione è doveroso non sospendere il trattamento e astenersi da ulteriori rapporti sessuali.
Solo una volta accertata l’eradicazione del batterio è possibile tornare ad una vita sessuale normale, assicurandosi di prendere precauzioni per scongiurare spiacevoli conseguenze in futuro.